martedì 27 novembre 2007

I'm not a plastic bag


Si parla molto di riciclaggio dei rifiuti. Praticamente ogni cosa che viene prodotta finisce poi per finire la sua breve vita nei rifiuti generici. Il riciclaggio in Italia è ancora ben lontano dal'essere una pratica diffusa e radicata nella popolazione. Molteplici sono i problemi: politici, sociali ed economici.
In certe zone d'Italia è impensabile parlare di riciclaggio, sarebbe un'offesa verso i cittadini di quelle città che devono combattere contro una gestione dei rifiuti che lascia molto a desiderare e che causa loro non pochi problemi. Il bel paese non è ancora in grado di mettersi sulla strada giusta; mancano i soldi per aprire delle infrastrutture all'avanguardia, a basso impatto ambientale poiché, ai piani alti si decide di spenderli in decreti inutili come quello "salva calcio".
Detto questo incontriamo altri problemi. Ad esempio pochi sanno che la plastica andrebbe differenziata più e più volte poiché non tutte le plastiche sono uguali, ma d'altronde queste sono icognite che un cittadino non può affrontare da solo.
Il riciclaggio non dev'essere considerata un'attività a tempo perso ma un "modus operandi" del consumatore moderno coadiuvato dall'azione dello Stato.
Servirebbero più finanziamenti ma anche più cultura ambientale e, in questo caso, i cittadini possono fare molto.
Bisognerebbe fermarsi ad osservare, una volta entrati in supermercato, l'infinita varietà di prodotti che vengono proposti al consumatore. La plastica regna sovrana. Contenitori, bottiglie, packaging d'ogni tipo e forma ma sopratutto sacchetti, sacchetti e ancora sacchetti.
Quanti ne vengono venduti ogni giorno in un supermarket? E in una città diciamo, di 200.000 abitanti? Non sarebbe quantificabile. Facendo una stima in un anno una pesona ne consuma più o meno 167.
Un dato però lo si è ricavato: ogni anno in Italia vengono prodotte 300mila tonellate di sacchetti di plastica, l'eqiuvalente di 430mila tonnellate di petrolio, per 200mila tonnellate di CO2 riversate nell'aria (dato preso da www.ambiente.it).
Impressionante vero?
Tornado al discorso della cultura ambientale ecco un campo d'azione per il cittadino.
Uno di quei piccoli passi verso un mondo più pulito e migliore. Eliminare, o almeno provarci, l'uso dei sacchetti di plastica. Come?
Beh, semplicemente iniziando ad andare a fare la spesa portandosi da casa dei sacchetti di tela.
Questo consentirebbe un notevole risparmio di plastica. Ci sono dei siti dove se ne possono trovare alcune molto belle (e a costi contenuti) tipo www.ecoist.com ma , cercando bene ne troverete anche nel negozio sotto casa. La stilista inglese Anya Hindmarch ne ha prodotta una in edizione limitata, che impazza tra i VIP.
Da queste piccole cose nasce una cultura ambientale più consapevole, oggi gli shopper domani le bottiglie, dopodomani i contenitori etc....etc....etc....
Cambiare il tipo di sacchetti passando da quelli non biodegradabili in polietilene, derivato del petrolio non biodegradabile, a quelli in tela o almeno a quelli in plastiche biodegradabili derivate dal mais contribuirà sensibilmente a ridurre le emissioni. Sommando tutte le cose che possiamo fare da soli senza ricorrere all'aiuto dello Stato si arriva ad inquinare almeno la metà di quello che inquiniamo annualmente. Questa è una cosa molto, molto importante.

In conclusione una buona notizia; una normativa comunitaria (EN13432) ha decretato la fine dei sacchetti non biodegradabili a partire dal 1° Gennaio 2010.

Link utili ad approfondire:

-it.wikipedia.org/wiki/Materie_plastiche
-www.altreconomia.it
-www.ecoist.com/pc/viewCat_homepage.asp?idCategory=2
-www.ambiente.it/notizie/notizia.asp?ntz_id=825

domenica 25 novembre 2007

Classifica inquinamento chi sarà il campione?






Il CARMA ( Carbon Monitoring for Action http://www.carma.org/) ha pubblicato uno studio condotto su 4000 centrali termoelettriche.

La classifica dei paesi che inquinano di più (in tonnellate di CO2) :

Usa 2.530 milioni Cina 2.430 milioni Russia 600 milioni India 529 milioni
Giappone 363 milioni Germania 323 milioni Australia 205 milioni Sud Africa 201 milioni
Uk 192 milioni Corea del Sud 168 milioni.

L'Italia si classifica dodicesima con 165 milioni.

Questa, invece, è la classifica di inquinamento pro-capite (sempre il tonnellate di CO2) :

Australia 10.0 tonnellate
Usa 8.2 tonnellate
Uk 3.2 tonnellate
Cina 1.8 tonnellate
India 0.5 tonnellate

Qui trovate il link al sito del CARMA. Vi troverete un interessante tabella che contiene i dati divisi per gli Stati, andamento attuale, del passato e previsioni per il futuro.

-http://carma.org/region


-http:carma.org/region/detail/97 ( dettaglio sull'Italia con annessa Google Map)

sabato 24 novembre 2007

Conferenza Onu sul clima. Bali, Indonesia, 3-14 Dicembre 2007


A Bali, in Indonesia dal 3 al 14 Dicembre 2007 si terrà la Confernza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico. Ci saranno presenti 180 paesi, media, organizzazioni governative e non governative.
Ci sarà la sessione di conferenza dell' UNFCCC ( United Nations Framework Convention on Climate Chanhe) e la riunione degli stati aderenti al protocollo di Kyoto.
Tra pochi giorni il governo inddonesiano metterà on-line un sito di informazioni.

link: -http://unfccc.int/meetings/cop_13/items/4049.php

giovedì 22 novembre 2007

Quali saranno le conseguenze?

(immagine presa da it.wikipedia.org)





Scrivo qui una lista di previsioni tratte dal lavoro dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, premio Nobel per la Pace nel 2007).








  • Il livello dei mari è destinato ad alzarsi: se l'oceano si scalda si espande, questo comporterà un aumento da 9 a 88 cm nel 2001 e un aumento tra 7 e 13 metri nei prossimi 500 anni. Immaginate le conseguenze che questo aumento porterà nelle zone costiere e nelle città che sorgono sul livello del mare (tipo i Paesi Bassi). Immaginate i problemi umanitari, sociali, naturalistici, economici, sanitari ed etici che potremmo trovarci ad affrontare.




  • La primavera giungerà in anticipo: studi recenti hanno confermato che la primavera arriva con un anticipo di sei giorni. Basta ricordarsi i primi mesi del 2007 e quello che tutti abbiamo vissuto leggendo i giornali o guardando la TV ( vi ricordate? tutti i servizi sulle fioriture premature?)




  • Il giaccio artico si scioglierà: Nell'Artico, negli ultimi 30 anni, le temperature sono salite tra i 2 e i 4 gradi. Lo spessore dei ghiacci, che in alcuni punti toccava anche i 3 metri, si è assottigliato, stando a un'analisi comparata tra la marina USA e quella Russa basata sulle rilevazioni fatte dai loro sottomarini. Quasi il 40% dello spessore è andato perso. Entro il 2040 degli orsi polari potremmo avere solo un ricordo (anche qui la TV se n'è occupata con qualche servizio sugli orsi trovati morti annegati). Nella penisola Antartica la temperatura è salita di 2,5 gradi in 50 anni. Anche qui il ghiaccio marino è diminuito del 20%. I dati dell'IPCC non prevedono lo scioglimento del ghiaccio sul suolo. Questi dati sono molto importanti, infatti non solo ci danno un'idea della catastrofe che, lentamente, ci scorre sotto il naso ma sono importanti anche poiché legati al ciclo delle acque, le cosiddette correnti marine che, come quella del Golfo, influenzano il clima su tutto il pianeta (alla questione dedicherò un post).




  • Danni all'Ecosistema: Le barriere coralline stanno morendo a causa della temperatura più alta dell'acqua. Si consideri che nelle barriere coralline vive circa il 65% di tutta la fauna marina. Dobbiamo capire che un minimo cambiamento tende a generare tutta una serie di conseguenze. Interi ecosistemi potrebbero scomparire o diventare irriconoscibili entro il 2100. Grazie al caldo ci saranno problemi legati ai parassiti delle piante (come i vermi dei boccioli) che diventeranno più numerosi; si stima che in Alaska 20 milioni di ettari di foresta sperimenteranno un attacco senza precedenti. Anche per l'uomo ci saranno più problemi, ad esempio la soglia della malaria potrà spostarsi molto più a Nord grazie alle nuove temperature. In Messico si è trovata la febbre dengue a 1.219 metri sopra il suo livello normale.




  • I ghiacciai si scioglieranno: dalle Alpi alle Ande, dall'America all'Africa molti ghiacciai si stanno sciogliendo. Il Kilimanjaro ha perduto il 75% del ghiaccio, in Argentina il ghiacciaio Upsala si sta ritirando di 60 metri l'anno. Entro il 2050 un quarto dei ghiacciai montani sarà scomparso.

Pubblico un paio di link utili ad approfondire l'argomento :


http://clima.casaccia.enea.it/


http://www.wwf.it/ambiente/earthpolicy/home.asp


http://www.ipcc.ch/


http://it.wikipedia.org/wiki/Intergovernmental_Panel_on_Climate_Change


http://it.wikipedia.org/wiki/Riscaldamento_globale

mercoledì 21 novembre 2007

L' effetto serra: cos'è?

(immagine presa da: temi.provincia.milano.it)

Prima di iniziare vorrei riprendere un esempio tratto dal libro "Clima tempestoso, 101 soluzioni per ridurre l'effetto serra" di Guy Dauncey e Patrick Mazza.
Immaginate di essere su Marte, il pianeta rosso, il quale non ha atmosfera nè effetto serra. Di giorno la temperatura sarebbe di 36,7 C° ma di notte scenderebbe di colpo a -122,8 C°. Uno sbalzo termico significativo, un po' troppo per coltivare pomodori e ortaggi no?
Ora immaginate, invece, di trovarvi su Venere il quale ha una temperatura media di 460 C° a causa dell'atmosfera che intrappola il calore rendendo il pianeta caldo come un forno. Sicuramente nemmeno qui potrebbe crescere molta roba commestibile....
Ora smettete d'immaginare e guardate fuori dalla finestra; vi trovate sulla Terra, temperatura media 15° gradi.
Gli equilibri che hanno permesso alla Terra di avere una temperatura tale sono delicatissimi e sono frutto di una interrelazione di più fattori tra cui il mare, gli alberi e il terreno stesso.
L'energia prodotta dal Sole investe la terra,colpendola sotto forma di raggi. Il 30% di questi raggi vengono riflessi nello spazio, il 70% viene bloccato all'interno dell'atmosfera dai gas serra riscaldando così la Terra e gli oceani.

I gas serra sono quelli che consentono che questo ciclo continui, dando la possibilità alla Terra di ospitare la Vita, tra essi troviamo Vapore acqueo, ozono, metano, ossido nitroso e , naturalmente la CO2.
Secondo recenti studi i livelli di CO2 devono restare tra le 200 e le 300 parti per milione affinchè la temperatura media sulla Terra non ne risenta. Ad esempio, quando le concentrazioni sono scese abbiamo avuto un abbassamento della temperatura di circa 5°C, il che ha provocato l'inizio delle ere glaciali.
I livelli di CO2 negli ultimi 20 MILIONI di anni non hanno mai superato le 298 parti per milione.
Sbalzi così piccoli che portano significativi cambiamenti di temperatura.
Ed ecco il dato allarmante: nel 2000 i livelli di CO2 hanno raggiunto le 370 parti per milione. Mai era successo negli ultimi 20 milioni di anni.
Questo comporta un fenomeno che è alla base di molti problemi. I raggi solari, una volta colpita la terra, vengono rispediti verso lo spazio ma qui incontrano lo strato di gas serra che li blocca e li rimanda in giù, andando così a riscaldare inevitabilmente il terreno e gli oceani.
Il sistema è lo stesso di una serra per piante. Più gas serra=più calore.

Quali saranno le conseguenze? Chi sta studiando il fenomeno e con quale grado di precisione? Cosa possiamo fare noi per limitare le emissioni di CO2?

Nei prossimi post vedremo di rispondere ad alcune di queste domande.
Spero di essere stato abbastanza chiaro.
Se volete integrare o anche collaborare con Myplanet 2.0 fatemelo sapere. Usate comunque lo spazio per i commenti ( che ricordo a tutti è libero ma sottoposto a verifica..quindi dite ciò che volete ma ditelo bene ;))

PACE

Myplanet 2.0

lunedì 19 novembre 2007

My Planet 2.0 su Myspace


Da oggi è attivo l'account di Myplanet 2.0 su Myspace. Chiunque abbia un profilo in questa community e voglia entrare a far parte del progetto Myplanet 2.0 può mandare una richiesta di amicizia che verrà accettata più che volentieri!
Ricordatevi: più siamo meglio è!!!!

Anche in Myspace riceverete dei bollettini contenenti informazioni di carattere ambientale per poter migliorare il nostro stile di vita. Un mondo diverso è possibile, serve solo un po' d'impegno quotidiano e un pochino di attenzione in più a quei piccoli dettagli che, sommati tutti assieme, producono dei grandi combiamenti! ISCRIVETEVI!!

WWW.MYSPACE.COM/MYPLANET2PUNTO0

PACE

My Planet 2.0

sabato 17 novembre 2007

Pesaro....

My Planet 2.0 potrebbe prendere il via tra pochi giorni. Se succederà ve ne accorgerete...sopratutto a chi abita a Pesaro...
Teniamo le dita incrociate...

lunedì 12 novembre 2007

Aggiunti contatore e link utili

Pian piano il blog prende forma....

domenica 11 novembre 2007

Cantiere aperto

Siamo ancora in fase "BETA"...i lavori procedono bene. Tra qualche giorno dovremmo aver risolto qualche piccolo inconveniente di visualizzazione.
Stay tuned.

sabato 10 novembre 2007

Benvenuti!

Salve a tutti e benventu su Myplanet 2.0
Myplanet 2.0 vuole diventare una finestra sul mondo dell'ambiente e della cultura ambientale. Vi diciamo in anticipo che la vostra collaborazione è lo scopo ultimo della nascita di questo blog.