Pochi minuti fa è arrivata la notizia della sospensione del blocco da parte degli autotrasportatori.
In questi giorni le
conseguenze di tale blocco, pur non essendo di dimensioni catastrofiche (come
certi media hanno cercato di far sembrare), si sono comunque fatte sentire.
Pur non volendo entrare nel merito dei motivi che hanno portato la categoria degli autotrasportatori al blocco, bisogna riconoscere che, grazie a loro, abbiamo potuto
ottenere un momento di riflessione del quale, altrimenti, non avremmo potuto godere.
Gran parte delle merci viene trasportata su "gomma", tra queste merci vi sono pure la benzina e il gasolio. E' bastato il blocco per chiudere le forniture di carburante e gettarci nel panico assoluto.
Le riserve di carburante sono scese fino al 70%, quindi i rifornimenti sarebbero potuti continuare tranquillamente per un paio di gironi. Ciononostante moltissimi si sono gettati a fare il pieno alla propria automobile.
Questo tipo di atteggiamenti sono del tutto normali se si considera che la nostra unica fonte energetica è il petrolio; senza di esso siamo perduti.
Secondo recenti studi si calcola che le riserve di petrolio siano tra i 2.000 e i 2.800 miliardi di barili. Nel 2000 ne avevamo consumati già 899.
In questo campo troviamo diverse ipotesi ma sappiamo che ci rimangono più o meno ancora un centinaio d'anni di petrolio, poi non ce ne sarà più.
Le code formatesi in questi giorni ai distributori, dovute ad un blocco
potrattrosi per poche ore hanno messo in mostra la grande debolezza della nostra società: l'assoluta
dipendenza dal petrolio.
Verrà il giorno i cui non ce ne sarà più, dobbiamo prepararci, dobbiamo imparare ad usare le energie pulite per vivere e per muoverci.
Dobbiamo trovare delle alternative, realmente valide, che garantiscano a tutti la possibilità di usufruire di energia e che non lascino traccie pesanti sulla natura.
Non aspettiamo che finisca il petrolio per accorgercene.